…noi lo aspettiamo questo ciclone sono ormai quarant’anni che non si fa vedere, oggi le nostre case sono tutte in cemento, non esistono più case di legno e di paglia, il ciclone non ci fa paura“. Con queste parole Louis, la nostra guida mauritiana, ci rassicura sulla sorte di un probabile ciclone in arrivo. Ma Dumile è arrivato dopo pochi giorni, sfiorando con la sua coda l’isola ha scatenato una pioggia quasi ininterrotta per tre giorni, rendendo l’atmosfera cupa e grigia, dove era difficile distinguere il confine tra terra, mare e cielo. L’umidità avvolgeva cose e persone, la turbolenza del vento imperversava sul mare in tempesta che nascondeva la barriera corallina, ormai scomparsa tra le onde alte e schiumose. A stento riuscivamo a camminare sotto la spinta del ciclone, ma era soltanto la coda a colpirci e la velocità del vento raggiungeva appena 120 chilometri l’ora, un evento poco interessante per i mauritiani, affatto preoccupati.

ciclone dumile

Il ciclone Dumile, anzi la sua coda, non è stata un esperienza pericolosa ma impressionante soltanto per noi viaggiatori sull’isola. Siamo rimasti per tre giorni prigionieri nel Resort dove nulla è cambiato se non l’aspetto della spiaggia divenuta improvvisamente solitaria. Non riuscivamo più a distinguere i colori, avevano perso la loro giusta definizione, mescolandosi fino a diventare uguali al cielo, non più sfumature, luci, ombre e con loro i tratti leggeri dell’abbraccio delle nuvole.

Un’altra occasione per ritrarre con la fotografia la forza della natura, un sistema complesso che si modifica, si espande, trova sempre nuove strategie, si evolve, si contrappone alla società degli uomini che per continuare ad essere ciò che è diventata elabora comportamenti di crescita sempre maggiore, una marcia suicida su un pianeta inquinato, accaldato, spogliato e devastato. La natura che, con la sua prorompente energia, ci ha regalato ancora una volta un evento di straordinaria bellezza.

tramonto