Montalcino

Il paese di Montalcino, rinomato per la produzione del pregiato vino Brunello, è situato nel territorio che si estende a nord-ovest del Monta Amiata, alla fine della Val D’Orcia al confine con la provincia di Grosseto. Dal tipico carattere medievale, il paese sorge sulle colline a 564 metri s.l.m. e 100 metri più in alto è coronato da un’antica fortezza, che affaccia sulla valle dell’Ombrone. La costruzione fortificata, in passato, aveva funzione di guardia e di difesa; oggi restaurata, offre ai visitatori un tuffo nella storia ed un suggestivo belvedere. Furono gli Etruschi il primo popolo che si insediò sulle colline, ma il primo nucleo abitativo del paese risale al X secolo, quando si trasferirono a Montalcino gli abitanti della vicina Roselle. Al pari del nome del paese, che nei secoli subì alcune varianti: da Mons Lucinus o Mons Ilcinus in Mons Elcinus, fino all’attuale Montalcino, così anche il centro abitato si trasformò ampliandosi, fino a raggiungere le dimensioni attuali.

Durante il Medioevo l’economia era basata prevalentemente sulla concia delle pelli e a Montalcino esistevano numerose fabbriche per la lavorazione del cuoio che divennero importanti grazie alla buona qualità dei prodotti realizzati. Inoltre, acquistò interesse come luogo di sosta per migliaia di pellegrini che percorrevano la Via Francigena.

strada romana

 

Questa strada, che da Canterbury conduceva a Roma, per molti secoli fu la via maestra per gli uomini di fede in cammino verso i “luoghi del sacro. Montalcino accoglieva i viandanti diretti verso la Città Santa. I viandanti si lasciavano alle spalle i calanchi più spettacolari delle Crete senesi e proseguivano lungo crinali; in lontananza si stagliava il profilo del Monte Amiata. I pellegrini continuavano a camminare tra i calanchi dall’aspetto aspro e selvaggio e sconfinati spazi verdi e coltivati; incontravano chiese e santuari, ospizi e locande, fino a salire per giungere a Montalcino. Oggi, è possibile ripercorrere l’antica via con qualche variante, ma il panorama è sempre lo stesso ed anche il desiderio nel viandante del 2000 di ritrovare i cammini che da secoli conducono l’uomo alla scoperta di paesaggi e santuari. La Rocca, il Palazzo Comunale, la Chiesa di S. Agostino, raccontano la storia del paese, ma una passeggiata per i vicoli ricchi di prodotti artigianali e soprattutto una visita alle tantissime enoteche, per assaggiare il mitico Brunello, rappresenta un altro itinerario, tra il sacro ed il profano.

crete senesi

 

Dopo un lungo periodo di pace e di ricchezza Montalcino conobbe una gravissima crisi economica e, come sempre avviene, un impoverimento della popolazione che migrava in cerca di nuove occasioni. Montalcino seguì le vicissitudini di Siena, profondamente coinvolto nei conflitti con Firenze e, suo malgrado visse le dure lotte intestine tra i Guelfi e i Ghibellini.

montalcino

Fu rifugio dei nobili senesi decaduti, quando Siena fu conquistata e annessa al Gran Ducato di Toscana ma dopo pochi anni anche Montalcino rientrò nel Granducato, fino all’unità d’Italia. Infine, bisogna ammettere che Montalcino è stato fortunato a nascere su quelle colline, al centro di un territorio che sembra nato per fare il vino. I vigneti di Sangiovese vengono coltivati intensamente ma non soltanto danno frutti paradisiaci ma creano paesaggi vitati di incantata bellezza che esprimono la vocazione enologica di questa terra.

enoteca montalcino