Dedicato ad Orazio, amico cane
Se non ci sono cani in paradiso, allora quando muoio voglio andare dove sono loro. (Will Rogers)
Orazio ci ha lasciati all’età di diciotto anni. Un piccolo cane, un battito di cuore ai piedi di Gianna e Fabrizio, i nostri amici più cari. Come fanno tutti i cani, donava amore, divertimento, compagnia e tanta amicizia.
Orazio era bello, senza pedigree ne parenti illustri, di razza dubbia e di maniere grezze, ed anche se di piccola taglia, era forte, coraggioso, impavido e soprattutto testardo.
Orazio camminava veloce e indaffarato con il muso chino annusava ogni millimetro di terreno, era il suo modo di tenersi sempre aggiornato su tutto ciò che accadeva intorno, come una sorta di cronaca canina dell’ultima ora. Il suo fiuto fortemente sviluppato memorizzava tutte le informazioni necessarie. Infatti, era impossibile tenerlo in giardino e stare tranquilli, riusciva sempre a trovare un pertugio per andare lontano e, incurante di ogni possibile pericolo, seguiva il suo istinto di cane eremita, libero e indipendente. Spettinato, col pelo arruffato, intricato di rametti, spine e foglie, bastava un fischio di Gianna per farlo tornare, rigorosamente, però, all’ora della pappa.
Ha condiviso con noi amici innumerevoli situazioni di gioia e di difficoltà, una sua vita intera.
La vita dei cani è troppo breve e questa è la loro unica, vera colpa.