MADAGASCAR
Nell’Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell’Africa, di fronte al Mozambico, si trova lo stato insulare del Madagascar. L’isola principale, anch’essa chiamata Madagascar, o “Grande Terra” come la definiscono i Malgasci, è per estensione la quarta isola nel mondo e ospita il 5% delle specie animali e vegetali dell’intero pianeta e, fra queste, l’80% sono endemiche. Si tratta di una eccezionale biodiversità che, per esempio, racchiude tra gli animali l’ordine dei Lemuri, oltre 250 specie di rane, 70 specie di camaleonti e i peculiari serpenti costrittori appartenenti al gruppo dei boa.
Ma non finisce qui! La flora e la fauna sono caratterizzate da una unicità senza eguali, una varietà vegetazionale che annovera oltre 12000 specie. Una natura affascinante, prorompente, di tale bellezza da suscitare commozione. Si tratta di un territorio unico, un archivio naturalistico dove vivono creature straordinarie e genti di origini diverse ma con stessa lingua e un solo credo, il profondo culto per i morti. L’isola del passato con le sue meraviglie deve tutto alla sua storia geologica, quando, circa 160 milioni di anni fa, a causa di movimenti tettonici che interessarono tutto il Pianeta, il Madagscar si separò dal’Africa diventando isola. Solo così le antiche specie animali e vegetali ebbero modo di sopravvivere più a lungo e di evolversi ulteriormente. Il Madagascar racchiude anche notevoli risorse minerarie quali grafite, cromo, nichel, fosfato, oro e pietre preziose. Inoltre, la pratica dell’agricoltura è rilevante con la produzione ed esportazione di riso, vaniglia, caffè, tè, canna da zucchero, cacao, arachidi, cotone, sisal e le rinomate spezie del Madagascar. Ad arricchire questo scrigno di tesori contribuisce il popolo malgascio dai tratti somatici incredibilmente vari, bello, gentile, ospitale e sorridente, nonostante appartenga ad uno dei paesi economicamente più poveri del mondo. Crocevia geografico tra Asia, Africa, Arabia e Occidente, si ritrovano qui le tradizioni culturali di tantissimi paesi. Come avvenuto per la natura , così anche per la cultura, l’isolamento ha fatto si che le usanze di vita portate da ciascuno si mescolassero, sviluppandosi in modo del tutto singolare. Così, girando per il Paese, è possibile osservare frammenti di cultura perfettamente integrati fra loro: le coltivazioni di riso a terrazze come in Indonesia, l’allevamento brado tipico delle tribù africane, le chiese cattoliche e l’amministrazione pubblica lascito dei coloni francesi, i mercati ed i negozi che nulla hanno da invidiare a quelli indiani. Malgascia é la lingua, quasi impronunciabile, che unisce intere frasi in un’unica interminabile parola, strutturata attraverso intense immagini poetiche, ma che non distingue il maschile dal femminile. Malgascia è la religione, centrata sul profondo culto della morte come evento principale della vita; è un aldilà tutto terreno che vive ed interviene nella realtá quotidiana.Purtroppo, è malgascia anche la distruttiva abitudine del fuoco che viene utilizzato per ottenere pascolo e terra da coltivare. Più del 90% delle foreste sono ormai scomparse e con esse tutta la sua straordinaria fauna che lì viveva. L’erosione apre enormi ferite sul’altopiano ormai deserto, dove scorrono fiumi color del sangue. L’ultimo mistero di questo paradiso è proprio il suo futuro…visitare il Madagascar e comprenderlo non è soltanto un immenso piacere per lo spirito o un’indimenticabile avventura, ma anche un modo per offrire una speranza e dare un domani al’isola del passato.