Rodi

L’isola di Rodi racchiude in se tutte le caratteristiche che la rendono una tra le eccellenze del turismo nel Mediterraneo. Il clima, caldo in estate, è mite durante tutto l’anno, persino in pieno inverno; una vegetazione rigogliosa, spiccatamente mediterranea, la riveste e questo è raro nel Dodecaneso, riconosciuto per il suo aspetto prevalentemente brullo e roccioso; il mare favoloso, trasparente, cristallino lambisce lunghe spiagge di sabbia e di ghiaia, che si alternano a tratti aspri di costa rocciosa scoscesa e frastagliata.

Una romantica leggenda la vuole nata dall’amore fra Hélios e la ninfa Rodo e quindi l’isola nacque bella per antonomasia. L’Acropoli a Rodi è l’unico luogo che permette di ricostruire le vicende storiche dell’isola. Le mura della città vecchia racchiudono un borgo medievale in perfetto stato di conservazione con diverse testimonianze della dominazione dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, che governarono l’isola per più di due secoli. Oggi il borgo accattivante, affollato, ricco di locali per la movida e per comprare souvenir, contrasta non poco con le architetture moderne di stile fascista, retaggio della dominazione italiana: un suggestivo connubio con il profilo merlato degli edifici medievali della città antica.

Le spiagge, il mare e il bianco accecante del famoso paese di Lindos, (posto sotto la tutela delle Belle Arti), situato su una penisola montuosa lungo la costa orientale; i sapori genuini e i profumi di una terra sincera, che ancora conserva il suo carattere greco, le sue tradizioni culturali, sono altri elementi che fanno di Rodi un’isola peculiare a poche miglia dal mondo turco; un’isola in bilico tra occidente ed oriente.

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E’ la più grande isola del Dodecaneso con uno sviluppo costiero di 220 km. Formata da rocce calcaree e marnose, mostra una morfologia prevalentemente collinare, solcata da numerose valli e attraversata dai rilievi montuosi, con un’altitudine massima di 600 metri s.l.m. L’erosione dell’acqua e del vento ha modellato, nel corso del tempo, il paesaggio rendendone l’aspetto estremamente articolato. Franate di massi rocciosi, calanchi, anfratti e grotte testimoniano un’intensa azione erosiva ad opera del carsismo.

Lungo la zona litoranea ad est di Rodi, il paesaggio cambia aspetto diventando pianeggiante, rivestito di campi coltivati di cereali, ortaggi e alberi da frutto, vigneti e rigogliosi ulivi. In inverno la pioggia abbondante alimenta i corsi d’acqua superficiali; fiumi e ruscelli contribuiscono così all’erosione dei versanti rocciosi ampiamente disboscati fin dall’antichità. Nel complesso, l’intera fascia litoranea è caratterizzata da lunghe distese di spiagge affascinanti, interrotte soltanto da qualche insenatura e da piccoli promontori.

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In passato, Rodi era ricoperta da una vegetazione originaria costituita da foreste di querce, platani, cedri, pini silvestri e boschi di cipressi. Oggi, vaste zone del paesaggio sono caratterizzate da una specie di brughiera detta “frigana” e dalla macchia mediterranea. Tra queste formazioni cespugliose crescono querce spinose e nane, pini d’Aleppo, melograni, mirti, lentischi e corbezzoli. Inoltre, espandono la loro inconfondibile fragranza l’origano, la maggiorana, la lavanda, il rosmarino, il timo e la salvia. Non mancano diverse specie di splendide orchidee. La rosa canina è il fiore simbolo di Rodi, ma in primavera fioriscono altri arbusti e molti fiori diversi, come il gelsomino e il papavero, il giglio caprino, l’erica e la ginestra.

Lepri, volpi, tassi e donnole sono gli unici superstiti della fauna originaria che abitava l’isola, soppiantata interamente dagli animali d’allevamento. Rari sono anche i falchi pellegrini e gli astori. In particolare, durante i mesi invernali volano nel cielo le rondini di mare e le ostraleghe bianche e nere (simili alle beccacce ma più piccole). Inoltre, sono presenti altri uccelli appariscenti come il colorato gruccione e la ghiandaia marina che predilige i tratti di costa più ripidi. Si vedono volare anche le taccole e le gazze.

vicolo di rodi

Fin da tempi remoti, Rodi veniva soprannominata “isola dei serpenti”. Infatti, nelle zone poco frequentate e sui muri dei giardini è facile incontrare piccoli serpenti velenosi, come la vipera della sabbia, molto pericolosa. Oltre ai serpenti l’isola è affollata dai gechi e, con il ruolo di protagonista indiscusso della fauna isolana, il drago di Rodi, un lucertolone endemico che può raggiungere quasi mezzo metro di lunghezza.

L’incredibile mondo degli insetti, dà il meglio di se durante la notte, ma le api, onnipresenti a Rodi, possono diventare molto aggressive in determinate condizioni atmosferiche o se disturbate. Sono diffusi sull’isola gli scorpioni e una specie velenosa di ragni. Oltre alla presenza di tante cicale, una particolarità tra gli insetti è offerta dalle splendide farfalle, ormai confinate nella famosa Petaludes.

petaludes

Il mare se pur favoloso ha perso moltissimo della sua biodiversità. Spugne e coralli sono quasi spariti e i fondali, una volta variopinti dalla stravagante fantasia della natura, hanno perso gran parte dei loro colori a causa della forte pressione antropica.