Dalla spiaggia bianchissima di Andilana, attraversando i villaggi malgasci della zona agricola di Nosy Be, in direzione Nord, si giunge in prossimità dei laghi vulcanici, antichi crateri che raccolgono le acque di bacini lacustri di varia estensione, circondati da una lussureggiante vegetazione. Si tratta di un’importante riserva idrica per l’agricoltura e l’allevamento, oltre a rappresentare l’ambiente di vita ideale per i coccodrilli.
Nel corso di milioni di anni i vulcani sull’isola edificarono il paesaggio così come oggi lo ammiriamo, attraverso eruzioni catastrofiche ma nel contempo così spettacolari da superare ogni sorta di immaginazione. Aprirono larghe e profonde cavità circolari, i crateri, rivestiti di terreni impermeabili, che riempiti poi dalle acque piovane e sorgive divennero i laghi di: Anjavibe, Amparihimirahavavy, Bemapaza, Antsahamanavaka, Antisihy, Amparihibe e Maintimaso.
Di questi sette laghi, utili e sacri per il popolo malgascio, ne abbiamo visitati soltanto quattro, due dei quali raggiunti con il quad, percorrendo una strada estremamente difficoltosa, tempestata di dirupi e ostacoli di vario tipo. Il quad, però ci ha permesso di arrivare lungo le rive, con la speranza di un incontro ravvicinato con il signore incontrastato dei laghi malgasci “Monsieur Crocodile.