Matera gioiello dell’umanità

Se potessi entrare per qualche istante nel regno minerale. Mi vestirei con sobrietà al matrimonio delle pietre, scivolerei dentro la clessidra insieme ai granelli di sabbia, imparerei dalla roccia a stare imperturbabile sotto il sole e la pioggia, ammirerei la luce del diamante. Ma una cosa vorrei fare più di tutte: incontrare la grafite e chiederle quali sono le parole più belle che sono passate sotto la sua matita. – Fabrizio Caramagna

Le pietre sono vive! Nascono, crescono, si trasformano ma la nostra vita è troppo breve per accorgersene. Vediamo comunque come la roccia si piega e si spezza e le numerose forme d’arte che l’uomo nei millenni è riuscito a forgiare con essa.

Morfologie straordinarie che nella città di Matera raggiungono un’estasi di creatività e suggestione.

Un labirinto di case che rappresentano un unicum urbano straordinario, una stratificazione di modi di abitare nelle grotte dalla preistoria fino alla modernità. Nelle piazze, nei negozi, nelle numerose botteghe artigiane, nelle case e nelle chiese, ovunque dalle primitive caverne sotterranee scavate nelle facciate di pietra, si trasforma il costruito fino alle sofisticate strutture urbane edificate con i materiali di scavo. Oggi, i Sassi di Matera rappresentano strutture ricettive per turisti e costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse naturali quali acqua, suolo ed energia. Per questa sua peculiarità, la città è stata iscritta nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’UNESCO nel 1993, rappresentando il primo sito iscritto dell’Italia Meridionale.

Abbiamo trascorso tre giorni a Matera camminando senza sosta per cercare di osservare tutto, immersi nell’atmosfera mistica che avvolge la città.

Segnata dalle intemperie, la “Città dei Sassi” racchiude millenni di storia e, attraversando i vicoli, è tutto bello da guardare, sembra ascoltare le voci di un tempo lontano e rivivere i misteri e le leggende racchiusi nelle pietre, così dure, affascinanti, variegate, irradianti e presaghe di eternità. E’ un viaggio che rievoca le origini dell’uomo, quando nel Paleolitico iniziò a modificare e a vivere le grotte affacciate sul Torrente Gravina ed anche un viaggio che trasporta ad un tempo più antico dell’uomo più antico, poiché su alcune pareti di roccia sono visibili i fossili di conchiglie marine risalenti a circa 70 milioni di anni fa, quando l’oceano ricopriva tutto e l’area si mostrava come un vasto arcipelago di calcare.

Nella roccia dei Sassi sono scavate le abitazioni ma anche chiese, cenobi, conventi e monasteri. Cripte rupestri sulla sommità di rupi a picco sullo strapiombo della Gravina arricchiscono ulteriormente la bellezza e la sacralità della città. L’equilibrio tra intervento umano e l’ecosistema mostra una continuità per oltre nove millenni durante i quali parti dell’insediamento tagliato nella roccia furono gradualmente adattate in rapporto ai bisogni crescenti degli abitanti.

La morfologia del territorio, segnata dai solchi erosivi che variamente modellano l’altopiano è di forte impatto paesaggistico e, mentre si percorre il “Sasso Caveoso”, è possibile ammirare la spettacolare “Gravina di Matera”, un canyon di 70~80 metri di profondità ricco di meandri e affluenti laterali, che presenta pareti sub-verticali e volte terrazzate e modellate da dossi, piccoli rilievi isolati, pinnacoli e valli sospese. Nel complesso, i Sassi di Matera e il prospicente parco Regionale della Murgia Materana rappresentano uno tra i più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia.

La natura tenera della calcarenite, la roccia affiorante nel territorio, ha svolto un ruolo essenziale nelle forme assunte dal paesaggio. Nei profondi valloni che incidono l’altipiano calcareo della Murgia , furono costruiti interi villaggi agropastorali scavati nella pietra, e, durante il medioevo nacquero 150 chiese rupestri diverse tra loro per architettura ed iconografia, che raccontano di un’epoca durante la quale interagirono la cultura greco bizantina con il mondo latino.


Una natura aspra e accidentata accoglie la città di Matera, un ambiente che sembra voler respingere la presenza dell’uomo, ma che racchiude una sorprendente ricchezza naturalistica con circa 1.200 entità botaniche e numerose specie animali quali volpe, lepre, istrice, cinghiale, gatto selvatico ma soprattutto uccelli rapaci come il nibbio reale, il lanario, il capovaccaio ed il falco grillaio, un piccolo rapace simbolo del Parco.

Infine, è doveroso accennare alla tradizione enogastronomica del territorio materano essenzialmente agropastorale, fatta di cibi non eccessivamente elaborati ma straordinariamente gustosi. Ottimo il vino, la cui produzione vanta una antichissima tradizione (1.300 a. C.), squisiti i formaggi e i salumi, deliziosi tutti i prodotti tipici del territorio a volte rielaborati con fantasia da cuochi esperti.

Visitare Matera è stato un percorso di scoperta per vivere ed amare la città, che ogni anno invita, accoglie ed accompagna migliaia di visitatori, piccoli o grandi che siano, in un viaggio unico ed indimenticabile per le sue peculiarità.