Castelluccio…nessun fiore sa piangere

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice.
(Malcolm de Chazal)

Il 30 ottobre del 2016, soltanto due anni fa, un terremoto di forte magnitudo ha scatenato la sua furia nel centro Italia di struggendo lo splendido, piccolo paese di Castelluccio di Norcia, uno dei borghi più belli d’Italia. Il paese è drasticamente crollato, arroccato come era a oltre 1400 metri di quota, è stato raso al suolo dalle forze telluriche ed alle 7.40 di mattina restavano soltanto macerie.

Il borgo medievale di Castelluccio affaccia sulla piana omonima che in primavera si riveste di viola, rosso, giallo e bianco, dei colori dei fiori infestanti che invadono i campi coltivati a lenticchie: uno spettacolare fenomeno naturale che attira visitatori da tutte le parti del mondo. Proprio nel mese di luglio, soltanto un mese prima del catastrofico evento distruttivo, abbiamo visitato Castelluccio per fotografare il mirabile e irripetibile scenario della fioritura. In mezzo ai campi di lenticchie, circondati dal rosso dei papaveri, dal viola dei fiordalisi, dal giallo delle lenticchie e dalle bianche margherite ci sembrava di vivere un sogno. Le nuvole sull’alto pianoro si rincorrevano lasciando trasalire i colori da mille sfumature e ogni istante lo scenario cambiava. Una bellezza infinita regalata dalla natura e dalla mirabile azione dell’uomo che, in questo caso, senza alterarne l’equilibrio, coltiva le lenticchie per farne una straordinaria eccellenza gastronomica, unica nel suo genere.

Commozione per tutti coloro che hanno assistito negli anni al miracolo della fioritura dei campi coltivati a lenticchie, rimpianto e rabbia per non aver previsto un evento annunciato in tempi remoti, quando la terra …..anni fa aveva cominciato a tremare: questi i sentimenti nel cuore della gente alla tragica notizia della distruzione.

Il popolo umbro non si è arreso e il 6 luglio di quest’anno Castelluccio, ancora distrutto, ha ritrovato il suo spettacolare fenomeno naturale acclamato in tutto il mondo. Ancora una volta gli instancabili coltivatori non hanno rinunciato a seminare e la natura, che non conosce ostacoli, ha dato vita ad una nuova fioritura che si è mostrata particolarmente colorata.

Immersi nei campi colorati, nel cuore rosso dei papaveri, sembrava di essere entrati in un quadro di Monet o di Van Gogh, pittori impressionisti che dipingevano paesaggi dove la natura immacolata ancora non conosceva pesticidi e veleni dell’era moderna.

Dopo il buio del terremoto, dopo l’angoscia e il dolore della distruzione, dopo inverni rigidi e senza speranza, il sole è tornato a splendere di nuovo sulla fioritura, ancora più bella di sempre. L’intensità dei colori e l’abbondanza di fiori è stata offerta dalle forti piogge che hanno nutrito abbondantemente i campi coltivati.

In questo idilliaco connubio con l’opera dell’uomo lo spettacolo continua: macchie di colore dipinte ad arte dalla natura che rendono ancora più suggestiva l’austera sagoma dei Monti Sibillini. Anche la vita cerca di ripartire: le attività turistiche ricominciano a vivere grazie ad alcuni imprenditori che hanno ripreso, con infinite difficoltà, a fare accoglienza e in paese si sta costruendo una struttura in cui troveranno spazio i ristoranti danneggiati.

In questi giorni la temperatura si è notevolmente abbassata e i primi fiocchi di neve hanno imbiancato in parte l’altopiano al confine tra Umbria e Marche: Castelluccio di Norcia si appresta ad affrontare un nuovo, lungo inverno.

Come sempre accade, ognuno dei luoghi visitati durante i nostri viaggi rimane stretto nei nostri cuori ed, in particolare, i fiori hanno un potere misterioso e sottile sui nostri sentimenti, al pari di alcune melodie musicali: rilassano la tensione e dissolvono in un attimo i brutti pensieri. Siamo sicuri di ritornare a Castelluccio per immergerci ancora nell’estasi dei fiori.

Vedi anche Dedicato a Castelluccio di Norcia e Castelluccio Fioritura 2016