Lemuri, Spiriti della notte

Con quegli occhioni spalancati e la loro morbida pelliccia, i lemuri sono protagonisti incontrastati del Madagascar.


Folletti dei boschi o spiriti della notte sono molto attraenti. 

Forse, per il loro sguardo dolce e stupito con il quale compaiono all’improvviso dal folto dei boschi.

Forse, per la loro agilità di correre e saltare sui rami, oppure semplicemente per essere proscimmie, mammiferi dai quali circa 7 milioni di anni fa si separarono le linee evolutive dagli ominidi, i nostri parenti più prossimi.

A Lokobe e nel Nord della Grande Terra, dove la foresta è protetta dalla tutela ambientale, i lemuri compaiono, ci osservano nel loro solito modo curioso, ma non si fanno avvicinare.

In altre situazioni, i lemuri più intraprendenti, abituati alla presenza umana, riescono persino ad essere, piacevolmente, un po’ invadenti. 

Sulla mia testa era piombato un Maki, e poi un altro sulla spalla e un altro ancora sull’altro lato; cercavano col muso appuntito e con i soffici e lisci polpastrelli di trovare nascosto qualche pezzetto di banana.

Sicuramente, i suoi grandi occhi ieratici dallo sguardo intenso hanno influenzato fortemente la tradizione malgascia che li ha sempre considerati sacri: creature inviolabili, pena le peggiori sventure. 

Queste superstizioni o credenze religiose, stanno lentamente cambiando nella cultura malgascia, a causa delle contaminazioni culturali dovute soprattutto al forte impatto turistico.

Vengono mangiati, anche se proibito, e cacciati dai bracconieri. Sacri, dunque, ma non troppo; inoltre, a causa del triste fenomeno della deforestazione, oggi gli “spiriti della notte” sono a rischio di estinzione.