L’albero Sacro a Nosy Be

Nell’accezione antropologica dell’espressione animismo, si intende definire una forma ancestrale di culto religioso basato sull’attribuzione di un’anima a fenomeni naturali. Incorporei ma vitali sono gli oggetti essenziali alla sopravvivenza, i prodotti alimentari, la loro caccia e raccolta, i materiali utili a costruire utensili e abitazioni, i fenomeni atmosferici e la morfologia stessa del territorio nel quale si vive. Tutto ha un’anima e può essere venerato.

Albero Sacro a Nosy Be

Per esempio, i lemuri che esistono soltanto in Madagascar sono gli spiriti di antenati che vagano nella foresta, riempiendola di sospiri e lamentosi ululati Inoltre, nel ricco campionario di presenze fantastiche dell’immaginario collettivo dei malgasci ci sono anche i camaleonti e gli zebù e soprattutto gli alberi, ficus centenari ed immensi, che vengono adornati con stoffe colorate, simboli di gratitudine e preghiera.

A Nosy Be abbiamo visto l’albero sacro e abbiamo visitato il luogo di culto dove la gente si riunisce a pregare. Per l’occasione, è stato necessario indossare vesti idonee, parei colorati che avvolgono il corpo, e camminare a piedi nudi nell’area occupata dal gigantesco albero divino. E’ stato difficile immaginare che quell’insieme infinito di fusti, di rami, di liane e di foglie fosse una sola, unica pianta mentre pensare ad un’adorazione per quel miracolo naturalistico è stato semplice ed immediato.

Albero Sacro a Nosy Be

Istintivamente, di fronte a tanta meravigliosa bellezza, prorompente di verde e di forza vitale, ho alzato gli occhi al cielo per vederne la chioma che sormontava tutto.

Lemure dell'albero Sacro

Ho visto i lemuri, un po’ gnomi e un po’ folletti, che facevano capolino tra il groviglio dei rami, coi loro grandi occhi perennemente stupiti.

Lemure bruni

L’atmosfera era alquanto suggestiva e mentre noi turisti eravamo occupati a guardare e fotografare, una famiglia malgascia pregava a capo chino, seduta alla base dell’enorme e mistico tronco. La sacralità di quei gesti era un tutt’uno con quella dell’albero che persino ad una profana come me ispirava rispetto e un forte senso di protezione.

dopo la preghiera