A Zanzibar è impossibile non fare amicizia con i Masai, che numerosi si presentano ai turisti con nomi di famosi personaggi italiani o soprannomi di fantasia. Francesco Totti, Cinque Bimbi, Mangia Sabbia e molti altri ci aspettavano sulla spiaggia la mattina, desiderosi di parlare e di scoprire tanti particolari del vivere quotidiano di noi occidentali. È stato un mutuo scambio di informazioni in un’atmosfera piacevole e divertente, intrisa di genuina curiosità. È vero, comunque, che il loro scopo primario era vendere souvenir ma rassicurarli di una nostra visita ai negozi (effimere capanne di paglia costruite sulla spiaggia), è bastato per conquistare la loro attenzione. Anche se poverissimi, scherzano e ridono sinceramente e la loro continua presenza, i modi gentili, aggraziati ed eleganti hanno arricchito le nostre giornate.

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Giungono sulle spiagge di Zanzibar tutti gli anni nella stagione secca per vendere ai turisti monili, parei e oggetti in legno. Altissimi, belli, occhi grandi e sguardo intenso, sono tutti giovani, vestiti con abiti e colori tradizionali ma al posto del tipico coltello hanno il cellulare: sono i Masai dell’era moderna. Del loro glorioso passato di pastori- guerrieri, nomadi rimane la memoria; nei racconti della loro vita, dei loro usi e costumi, si sente il valore delle tradizioni più antiche difese con fierezza da questi giovani Masai.

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