Bagno Vignoni
Bagno Vignoni rappresenta l’unica frazione di San Quirico d’Orcia in provincia di Siena. Il borgo abitato da poche decine di persone sorge in Val d’Orcia, nel cuore della Toscana.
Il territorio, mostra un paesaggio di dolci colline ondulate, incise da valli poco accentuate, le tipiche “crete”, che lasciano spazio verso i margini vallivi ad una ricca vegetazione. Le acque del fiume Orcia attraversano la valle creando profonde spaccature. Un paesaggio che racconta una lunga storia geologica iniziata circa 5 milioni di anni fa. All’epoca, il mare indietreggiava lasciando sulla terra ferma il suoi depositi di sabbia e di argilla, che andarono a formare lo strato superficiale delle valli. Successivamente, tutto si trasformò, sotto l’implacabile forza delle manifestazioni eruttive dei vulcani di Radicofani e del Monte Amiata, che depositarono un’enorme quantità di materiali lavici a ricoprire i sedimenti precedenti.
Nei luoghi dove il fenomeno erosivo è più attivo, il substrato argilloso di colore chiaro è messo a nudo, andando a creare la peculiare, appariscente morfologia dei calanchi e delle biancane.
Da Bagno Vignoni si apre verso nord est una gola profonda scavata nella roccia, colorata di boschi e di vegetazione rigogliosa che incontra l’affascinante geometria dei vigneti di Montalcino.
Al centro del borgo, la “Piazza delle sorgenti” accoglie una grande vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, dove sbocca una sorgente di acqua termale calda, che rappresenta la testimonianza tangibile dell’attività vulcanica residuale. Trovandosi lungo il percorso della Via Francigena, strada medievale eletta dai pellegrini quale direttrice per recarsi a Roma e redimersi dai peccati, Bagno Vignoni offriva ai viandanti una sosta e le sue acque termali, utilizzate a scopi benefici e curativi fin dall’epoca dei romani
Ancor prima dei Romani, queste acque furono sfruttate dagli Etruschi, come testimoniato dai numerosi reperti rinvenuti nella zona. Papa Pio II, Caterina da Siena, Lorenzo de’ Medici sono solo alcuni dei personaggi storici che frequentarono le terme che, nel corso del tempo, sono state scelte quale luogo di villeggiatura preferito da tanti artisti.
Le acque termali, provenienti dalla falda sotterranea, una volta riempita la vasca, fuoriescono per dirigersi verso la ripida scarpata nel Parco dei Mulini. Tra gli arbusti della macchia mediterranea sorgono i ruderi di quattro mulini medievali scavati nella roccia, che sfruttavano la sorgente termale perenne nei periodi di siccità. L’acqua forma meandri nelle rocce cercando la via più facile, si insinua tra le spaccature creando piccole piscine turchesi e trasparenti, fino a vale e dall’alto dei mulini il paesaggio appare in tutto il suo splendore.
Il borgo, oltre alle acque termali, mantiene intatto il tessuto urbano originario, le strade pulite e ordinate, i piccoli negozi dell’artigianato, bar e ristoranti contornano discreti questo grande e raccolto tesoro toscano.