Il Parco di Vulci

Tra Montalto di Castro e Canino, nella Maremma laziale, è situato il Parco naturalistico archeologico di Vulci che si estende su una superficie di 900 ettari. Protagonisti del parco sono i resti ben conservati dell’antica città etrusco-romana, avvolti da un paesaggio naturale di particolare bellezza.

L’oasi naturalistica, adiacente al parco archeologico, ricopre una superficie di 295 ettari rivestita di boschi e di macchia mediterranea; è attraversata dal fiume Fiora che, dopo un lungo tragitto si tramuta in una piccola cascata che forma il suggestivo laghetto del Pellicone, vicino ai resti dell’antica città etrusca. Percorrendo un sentiero natura lungo 4 km è possibile osservare le piante acquatiche e varie specie animali, tra le quali la lontra, simbolo dell’Oasi

antiche vie nel parco di vulci

La morfologia del paesaggio è fortemente influenzata dal Fiume Fiora che scorrendo sinuoso verso il mare, ha modellato il territorio creando gole strette e profonde, rapide e cascate, alternate a zone di acque calme o paludose. Cavalli allo stato brado e vacche maremmane pascolano placidi sulle verdi e basse colline a caratterizzare ancora di più l’ambiente tipico della Maremma laziale. Il Parco di Vulci è stato realizzato nel 1999 e una rete di percorsi segnalati permettono ai visitatori di ammirare sia gli scavi archeologici, sia l’ambiente naturale dell’area.

vigne

Di particolare interesse è il Sacello di Ercole, le terme e la Domus con i pavimenti a mosaico e gli ambienti sotterranei. Proprio questi luoghi furono scelti dall’antico popolo etrusco per edificare nuclei abitati e spettacolari città dei morti. Per loro le gole profonde scavate nel tufo, nascoste e ricche d’acqua, di lussureggiante vegetazione e di selvaggina, rappresentavano l’ambiente ideale per l’insediamento. Al centro del rapporto tra gli Etruschi e il paesaggio, il tufo, una roccia vulcanica compatta e facile da lavorare, protagonista assoluta dell’architettura etrusca, soprattutto di quella funeraria: necropoli rupestri, tombe ipogee e grandi tumuli, espressione di una creatività in cui il tufo ha giocato un ruolo determinante, diventando nel corso delle successive epoche storiche la pietra da costruzione per eccellenza in questa parte del territorio del Lazio.

Una visita guidata permetterà di accedere alle numerose necropoli etrusche, come la Necropoli Orientale, con la Tomba di François, famosa in tutto il mondo per le sue pitture, la Tomba delle Iscrizioni e il grandioso Tumulo della Cuccumella.

nel parco di vulci

Molti dei reperti ritrovati in queste zone sono esposti nel Museo Nazionale Archeologico del castello medievale della Badia risalente al XIII secolo, situato nelle vicinanze della biglietteria del Parco, a cui si accede dal ponte di origine etrusca denominato Ponte del Diavolo o dell’Arcobaleno, costruito a 30 metri d’altezza.

Le attività del Parco sono diverse e fra le tante proposte, si possono scegliere: visite guidate anche in notturna, trekking a piedi o a cavallo, escursioni in mountain bike, laboratori didattici con percorsi dedicati ai diversi gradi scolastici e tra gli eventi più piacevoli l’Estate in Kayak nel piccolo lago del Pellicone.

nel parco di vulci