INCONTRO RAVVICINATO CON IL BRADIPO
Durante il nostro quarto viaggio in Costa Rica abbiamo avuto la fortuna di vedere diversi bradipi. A Cahuita abbiamo visitato il Santuario dei bradipi, un centro di studio e di ricerca scientifica ma anche un luogo dove vengono salvati gli individui feriti o malati; vengono curati e quando possibile reintrodotti in natura.
Il giorno della visita, oltre a poter osservare da vicino i bradipi ospiti della struttura, chiusi in gabbie molto ampie, abbiamo attraversato, con una piccola imbarcazione a remi, ed una guida locale molto esperta, il canale limitrofo racchiuso nel territorio del Santuario, che mostrava un paesaggio lussureggiante di vegetazione e ricco di svariate specie animali.
L’esperienza più bella ed entusiasmante l’abbiamo avuta nel Parco di Cahuita dove i bradipi vivono nel loro habitat naturale. Cahuita è una località del Costa Rica che si trova sulla costa caraibica. Piacevole, tranquillo e rilassante, il piccolo paese offre ogni confort a coloro i quali vogliono trascorrere una vacanza di mare. Attraversando il Parco lungo un sentiero tracciato è possibile sia osservare le infinite attrazione naturalistiche della foresta, sia godere della spiaggia e del mare. Un insieme perfetto, come sempre accade in Costa Rica, che non stanca e non smette mai di regalare sorprese.
Il Parco di Cahuita è molto interessante ed è l’unica area protetta del Paese gratuita, viene soltanto richiesta all’entrata una libera offerta in denaro per aiutarne la gestione. Qui, durante una delle nostre escursioni, abbiamo trascorso molte ore ad osservare la natura ed innumerevoli specie animali quali scimmie, serpenti, rapaci e soprattutto bradipi.
In particolare, un giorno durante la nostra escursione abbiamo incontrato un gruppo di turisti che, sottovoce, ci hanno avvertono della presenza di un bradipo poco distante. Lo abbiamo cercato e visto. Generalmente i bradipi vengono avvistati avvinghiati ai rami più robusti degli alberi e posizionati ad una notevole altezza ma, in questo caso, si trattava di un individuo giovane e bellissimo che stava aggrappato ad una palma giovane anche lei e per questo abbastanza instabile per sorreggere il peso dell’animale, a circa 2 o 3 metri da terra. In quella scomoda posizione il bradipo sembrava alquanto in difficoltà. Eravamo molto vicini ma non potevamo aiutarlo e lo abbiamo rimirato per un tempo decisamente lungo. Con movimenti esasperatamente lenti cercava rami più robusti ma tutti i suoi tentativi per trovare una posizione più sicura e comoda fallivano miseramente.
Durante il lungo tempo di osservazione delle goffe performance del giovane perezoso abbiamo scattato moltissime fotografie e abbiamo deciso così di lasciarlo per continuare il cammino fino alla fine del sentiero, che conduceva alla spiaggia, dove abbiamo riposato e goduto del mare limpido e caldo. Era un luogo di sosta anche per le guide del Parco e per i pizote che sperano sempre di ottenere cibo dai turisti oppure di approfittare della loro distrazione e rubare ogni cosa che profuma di roba alimentare. In realtà il sentiero non finiva esattamente in quella spiaggia e avremmo potuto continuare a camminare per circa altri due chilometri, ma la curiosità di vedere i progressi del bradipo è stata troppo grande e abbiamo deciso di ritornare, consapevoli che lo avremmo ritrovato a causa della sua naturale lentezza.
Così è stato, il perezoso si era soltanto spostato di qualche metro e ancora non aveva trovato il suo spazio. Abbiamo continuato a restare con lui per fotografarlo e con quel perenne sorriso stampato sul muso, i suoi sforzi alla ricerca di un equilibrio, sembravano molto buffi. Infine, per trovare un albero con rami appropriati a reggere il suo peso, il perezoso, ha deciso di oltrepassare il piccolo ponte sospeso da dove noi lo stavamo guardando. E’ stato un attimo nel quale ci siamo quasi sfiorati e io non ho resistito e ho toccato con un dito il suo folto pelo. E’ stata una grande ed irripetibile emozione.
