Ostia Antica
Ho percorso più volte i sentieri che attraversano Ostia Antica e ho pensato in maniera diversa, più seria, più completa alla storia trascorsa. La perfezione degli scavi archeologici, l’atmosfera incantata che mi avvolge e mi cattura, le lunghe strade abilmente costruite che attraversano i resti grandiosi di palazzi, piazze, terme, il teatro, i fori e i magazzini: sono un insieme completo, l’esempio meglio conservato di una città romana.
Cammino e penso alle origini di Ostia che nacque come porto strategico per il controllo dei traffici alla foce del Tevere. Un avamposto militare di grande importanza per Roma e come tale fu costruito. Attraverso la vasta zona della vecchia città imperiale e penso al contrasto con Ostia moderna ed il suo caos cittadino. Una distesa di affascinanti rovine immerse nella campagna dolce e tranquilla, un luogo sospeso nel tempo, romantico, dove mi piace camminare.
Ostia Antica sorgeva sulle sponde del Tevere ma oggi il fiume scorre lontano, lambisce gli scavi soltanto in un piccolo tratto, vicino al Museo archeologico. Nel corso dei millenni il paesaggio ha cambiato il suo aspetto. I sedimenti lasciati dal fiume hanno costretto il mare ad arretrare e la linea di costa è avanzata. Invece, il Tevere cambiò il suo corso nel 1557 come conseguenza di una disastrosa alluvione, eliminando un suo meandro, proprio quello dove risorse nel ‘400 il borgo medievale e rinascimentale. Mare e fiume, protagonisti della vita e delle sorti di Ostia, sono ormai lontani e la città antica è circondata dai campi ed arricchita dal borgo attuale, retaggio di un travagliato passato storico, dove regna la pace, senza traffico e con pochi residenti.
Da Roma, percorrendo la Via del Mare si giunge ad Ostia Antica e seguendo le indicazioni si arriva all’ingresso dell’area archeologica, sito in Via dei Romagnoli, 717.
Sono a disposizione dei visitatori cinque percorsi a tema, ognuno dei quali adatto per approfondire un particolare interesse storico-culturale ed un Museo archeologico.
Lungo il decumano, la via principale che correva in direzione est-ovest, riecheggia la vita commerciale dell’antica Ostia con i magazzini, i luoghi di scambio, il Piazzale delle corporazioni, il teatro. Da Porta Marina, si evocano i culti religiosi con La Sinagoga, i Mitrei, la Basilica Cristiana, il Tempio Rotondo e il Capitolium. La strada nord-sud, il Cardo, attraversa il cuore politico, commerciale e religioso di Ostia Antica che mostra il Foro, le terme, il Piccolo mercato, le Tabernae dei Pescivendoli, il Macellum. Attorno a Via della Foce si osservano i quartieri popolari del porto fluviale, le case, le terme con affreschi pittorici. Infine, intorno a Porta Marina appare l’edilizia più “moderna” di Ostia Antica, le Domus, i luoghi di ristoro e i monumenti sepolcrali.
Il Museo di Ostia Antica raccoglie 400 marmi provenienti dalle più importanti cave dell’Impero Romano, rinvenuti alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso nella Fossa Traiana, l’odierno canale di Fiumicino, e lungo la sua riva sinistra. Infatti, vicino al porto romano di Traiano esisteva uno dei più grandi depositi di marmi di cava importati dalle più lontane province dell’impero che, assieme a quello ben più vasto di Roma presso l’Aventino, costituiva una risorsa quasi inesauribile di materiale pregiato da destinare agli elementi decorativi dei progetti monumentali della Roma imperiale. I blocchi preziosi sono raccolti e distinti per qualità e caratteristiche diverse, ma tra quelli esposti i più belli e peculiari sono i marmi nelle varietà policrome. Iscrizioni e marchi di cava sono conservati ed ancora ben visibili su quasi tutti i manufatti a testimonianza della grande importanza di questa risorsa e del rigido controllo cui veniva sottoposta.
All’interno dell’area archeologica sopravvive ancora un poco di natura. Piccole sorprese “d’altro tipo” stupiscono e rallegrano i naturalisti e gli appassionati. Nella Cisterna di Nettuno è stata scoperta una colonia di pipistrelli abbastanza numerosa, rappresentata da cinque specie diverse di questi mammiferi volanti. Inoltre, gli altri abitanti dell’area archeologica sono: tra gli anfibi, il rospo comune, il tritone punteggiato e quello crestato che occupano le pozze tra i ruderi per riprodursi; tra i rettili, la testuggine di Hermann, il geco comune e la lucertola muraiola; tra l’avifauna, ricca e diversificata con 30 specie nidificanti, sono da menzionare il martin pescatore e il codirosso spazzacamino.
In estate sono numerose le farfalle che volano tutt’attorno, tra gli scavi, ravvivando con note di colore i ruderi gloriosi mentre nell’aria aleggia, se pur lontano, il profumo inconfondibile del mare.