Quetzal, Raro Uccello Gioiello del Mondo

Le bellissime piume verdi del quetzal venivano usate dagli antichi Maya per fabbricare diademi che soltanto le persone più importanti avevano il privilegio di portare sul capo. Il tempio Kukulkan, in Messico, il sito Maya più spettacolare e più visitato, fu progettato per la riproduzione di sofisticati effetti acustici, tra cui il cinguettio del sacro quetzal. Le sue piume erano considerate talmente preziose da essere usate anche come moneta di scambio. Il prezioso uccello veniva associato al serpente piumato e al dio Quetzalcoa. La piramide Kukulkan, costruita intorno al 1100 dC, ha una superficie di 32.400 m² ed è dotata di quattro scale con 91 gradini ciascuna, che, combinati con il passo al suo ingresso, ammontano a 365 scalini, il numero esatto dei giorni del calendario Maya. Agli equinozi di primavera e d’autunno, al calare e al sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un’ombra a forma di serpente piumato, Kukulkan appunto, lungo la scalinata nord.

Il suono che veniva emesso battendo le mani vicino la piramide Kukulkan, riproduceva il cinguettio del loro uccello sacro ad ogni celebrazione religiosa. I quetzal (Pharomachrus mocinno), appartenenti alla famiglia dei Trogonidi, sono uccelli molto tranquilli, relativamente inattivi che trascorrono le loro giornate tra la vegetazione lussureggiante sugli alberi, che formano il tetto delle foreste pluviali, cercando di camuffare i propri forti colori, e forse sono gli uccelli più belli di tutti. Interamente colorati di verde brillante con riflessi dorati e con il ventre rosso scarlatto, ad adornare il capo hanno un ciuffo di penne sfilacciate che formano una specie di cresta, mentre le copritrici delle ali sono molto lunghe e le timoniere laterali sono bianche. Inoltre, nei maschi è presente una straordinaria coda che può arrivare a 90 cm. di lunghezza. Questa particolarità è frutto di una precisa strategia d’amore. Infatti, sono quasi sempre le femmine a scegliere il maschio, cioè il miglior padre per i propri figli, quindi il maschio del quetzal cerca di mostrare il meglio di sé, esibendo i suoi sgargianti colori e la sua coda, talmente lunga che per librarsi in volo e non danneggiarla, è costretto a lanciarsi all’indietro: segni di forza e di vigore.

Costa Rica 2015 Savegre

Come dare torto ai Maya che l’adoravano e gli attribuivano poteri divini? Quando lo abbiamo osservato nelle foreste di alta quota a San Gerardo di Dota, abbiamo pensato di assistere ad un incanto della natura. Era appena l’alba e a quella altitudine (circa 2000 m.), se pur ai tropici, faceva molto freddo. I raggi del sole nascente facevano capolino tra la nebbia che ricopriva il bosco e l’apparizione del quetzal brillantemente colorato che attraversava la radura in volo è stato uno spettacolo di pura magia.

Costa Rica 2015 Savegre

Per rivivere quei momenti emozionanti, l’anno successivo in Costa Rica ci siamo recati nuovamente a San Gerardo di Dota ma i quetzal avevano abbandonato i loro alberi preferiti, poiché non producevano più frutti. Sono ghiotti delle essenze delle piante appartenenti alla famiglia Lauraceae, frutti che assomigliano ad un avocado in miniatura (aguacatillo). I quetzal mantengono un rapporto naturalistico con le loro piante predilette poiché anche esse dipendono da questi uccelli, che ne disperdono i semi nei loro escrementi. Sono anche abili cacciatori di una grande varietà di alimenti come insetti, piccole rane e lucertole; si tuffano verso il basso e afferrano le prede sia animali, sia vegetali, mangiandole in volo, ma quando non ci sono più frutti disponibili questi uccelli possono cambiare areale.

Come il colore anche il richiamo è molto forte e del tutto particolare, facile da distinguere poiché molto diverso da quello degli altri uccelli appartenenti alla famiglia dei Trogonidi. Si tratta di un suono leggero, profondo, pieno e molto potente, emesso dai maschi mentre le femmine cantano con versi più deboli e più tenui. Inoltre, i richiami del quetzal sono diversi e modulati a seconda delle circostanze. Il grido di allarme viene emesso dal maschio mentre dà dei piccoli colpi con le piume della coda; spiccando il volo o in agitazione emette un crepitio acuto mentre quando è innamorato il suono diviene piagnucoloso e lamentoso; maschi e femmine lanciano richiami nasali quando stanno per sostituirsi nella cura del nido e della prole. Infine, il maschio rivendica il suo territorio fischiando una melodia di due note acute, una il cui tono sale vertiginosamente e l’altra discendente: questo si ripete ogni 8–10 minuti.

Costa Rica 2015

Millenni di anni fa la sua grande bellezza e le sue peculiarità lo fecero divenire prezioso, divino, sacro ed oggi questo uccello, altamente specializzato e per nulla adattabile ai drastici cambiamenti ambientali, rischia l’estinzione. A tale scopo è legalmente protetto in Messico, Guatemala, Costa Rica e Panama, anche se l’applicazione della legge nelle aree remote dove si trovano gli uccelli è quasi impossibile. In Costa Rica sono stati istituiti riserve e parchi nazionali per proteggere questa specie in pericolo.

Alcuni indigeni lo chiamano “Il Raro Uccello Gioiello del Mondo”, eroe culturale per la gente del Guatemala che lo ha, da sempre, eletto a simbolo di libertà e autonomia.

Costa Rica 2015

Per le culture sud-americane le brillanti piume verdi simboleggiavano la fertilità e solo i nobili e i sacerdoti erano autorizzati a indossarle; chiunque altro venisse trovato in possesso delle penne di quetzal veniva ucciso. Per i Maya le penne di quetzal valevano come l’oro, per cui uccidere uno di questi uccelli era un crimine capitale. Anche durante il periodo coloniale il Quetzal era considerato un simbolo di libertà. L’immaginario collettivo nella cultura popolare racconta come il quetzal ottenne il suo abbagliante rosso sangue presente sul petto: nel 1524, quando il conquistador spagnolo Pedro de Alvarado sconfisse il condottiero Maya Tecun Uman, un quetzal verde e dorato si posò sul petto dell’indigeno nel momento in cui cadde mortalmente ferito e, quando l’uccello prese il volo, nuovamente il suo petto era macchiato con il sangue cremisi brillante dell’uomo ucciso.

Il quetzal è insofferente alla prigionia e, quando viene rinchiuso in una gabbia, si lascia morire. Come narra una leggenda americana: il quetzal cantava soavemente prima dello sbarco dei Conquistadores ma, successivamente, ha cominciato a emettere solo versi striduli e disperati e soltanto quando le terre americane torneranno ad essere libere l’uccello ricorderà il suo antico e struggente canto.

Vedi anche Splendente Quetzal

Costa Rica 2015 Savegre