Lasciare Selva Verde è stato un dispiacere, però da lì a poche ore avremmo raggiunto il Vulcano Arenal e, con un po’ di fortuna, saremmo riusciti a vederne il cono perfetto. Così non è stato, il vulcano è apparso sempre coperto da una spessa coltre di nuvole. Ogni tanto il bianco denso delle nubi prometteva di aprirsi, diradandosi per un attimo in fiocchi più fini, lasciando trasparire la sagoma nascosta. Dalla tipica forma a cono, il vulcano Arenal svetta nella campagna circostante a 1643 metri di altezza, imponente e vitale rappresenta la maggiore attrattiva dell’omonimo Parco Nazionale.

vulcano arenal

Nel 1968, una scossa di terremoto risvegliò il vulcano che, attraverso violente esplosioni e colate di lava, distrusse la vicina città di Tabacòn. Da allora, il gigante irrequieto si limita a brontolare con piccole eruzioni di magma che cola lungo i fianchi e con parossismi di polveri incandescenti alquanto spettacolari ma non pericolosi. I’Arenal, comunque, viene monitorato costantemente da scienziati che ne studiano l’evoluzione continua.

puente colgantes

L’Arenal veniva controllato giornalmente anche da noi. Si ergeva maestoso davanti alla finestra della nostra abitazione nel Lodge El Paraiso, ed ogni mattina osservavamo quel gigante scuro speranzosi che una magia facesse sparire all’istante quel cumulo confuso di nubi bianche e grigie al di sopra dela cima. Come nei giorni passati, anche in questo luogo non mancavano le emozioni ed oltre al vulcano, così vicino a noi, abbiamo vissuto a stretto contatto con un bradipo, che in Costa. Rica viene chiamato “perezoso” Questi strani mammiferi trascorrono circa 18 ore al giorno a sonnecchiare aggrappati ai rami con i possenti arti superiori munti di unghie simili ad artigli. Il suo albero preferito era piantato vicino al ristorante e alle piscine termali, un angolo piuttosto movimentato che sembrava non dare fastidio al perezoso.

perezoso

La pioggia arrivava improvvisa intensa, con ripetute raffiche sferzava l’aria, non permetteva riparo, ma non durava mai a lungo, e il sole tornava a splendere e a riscaldare la terra. Il giorno che abbiamo scelto per attraversare la foresta nebbiosa sui fianchi del vulcano, il chiarore del mattino preannunciava una splendida giornata e visitare quel mondo prorompente di vegetazione tropicale, percorrere i lunghi ponti sospesi, ondeggianti su quell’oceano di verde, per coglierne appieno tutta la bellezza, è stata una esperienza emozionate ed unica. Immerse in quel mondo di verde infinito, sono apparse le scimmie che compiendo le loro atletiche involuzioni tenevano stretti i piccoli al grembo, ed il coati che, indifferente alla nostra presenza, annusava incessante una pista nascosta.

Dal vulcano Arenal siamo partiti per raggiungere la Riserva Naturale di Cano Negro, era l’ultimo giorno dell’anno.

lago arenal